Croqui dei Contorni di Agropoli Il 4 marzo 1807



La pianta in questione, ascrivibile al decennio francese, venne stilata in seguito ad una serie di sopralluoghi effettuati nella zona agropolese in relazione al più vasto programma di studio e di migliorie delle capacità difensive del territorio costiero. In particolare questo lavoro apparteneva all’incartamento del «Rapporto sul progetto di batteria proposto per Agropoli» e deve essere considerato il preliminare rilievo di studio dei caratteri strategici dell’area e del suo sistema infrastrutturale; presso la Biblioteca Nazionale di Napoli è conservato anche il progetto della batteria – alla collocazione Ba 25b (100 – che comunque in seguito non venne realizzato in quanto si preferì collocare quest’ultima alla rocca aragonese.
L’immagine, definita in modo tale da collocare il nord geografico nell’angolo in basso a destra, descrive, sia pur con una certa rapidità di tratto, in maniera piuttosto chiara i caratteri del territorio agropolese. Risulta dunque evidente la conformazione del promontorio roccioso su cui sorge l’insediamento, con a sud-ovest la baia della Marina conclusa dal promontorio di San Francesco; in basso è disegnato parte del litorale di san Marco, ove nella baia della Licina sfocia il fiume Testene – il cui corso viene sommariamente indicato nella parte sinistra della rappresentazione – con accanto l’ubicazione del vecchio porto, abbandonato per problemi di insabbiamento della costa e qui segnalato dal simbolo di un’ancora. Chiaramente messa in evidenza è inoltre la rete stradale presente nel territorio, riportando gli assi di collegamento con Laurino, Eboli e soprattutto Castellabate; di quest’ultimo in particolare vengono indicati attentamente l’accesso al centro abitato agropolese e le diramazioni sia verso la «T. Cappuccini» della seconda metà del XVI secolo che le nuove strutture portuali collocate nell’insenatura a sud del promontorio. La planimetria riporta anche, attraverso una veloce ombreggiatura, l’articolazione dei rilievi della zona e segnala la presenza di una serie di costruzioni nel contado.
La pianta costituisce un importante documento per comprendere alcuni caratteri dell’insediamento fortificato, in particolare per quanto riguarda il circuito murario di età normanno-sveva. Il tratto sud-est delle mura – in più importante in quanto corrispondente alla zona di più facile accesso a causa della configurazione naturale del rilievo – viene sinteticamente descritto nel suo andamento dalla porta cittadina fino al castello, riproducendo in forme semplificate ma corrette il disegno generale ed evidenziando il ruolo difensivo di una delle torri quadrangolari poste nei pressi degli ingressi – porta e postierla – all’abitato; la scala del disegno non permette comunque di riprodurre in maniera completa il disegno della fortificazione, non indicando l’intero susseguirsi delle torri fino al castello. In mancanza di adeguati documenti e di resti murari l’immagine costituisce altresì una preziosa documentazione per un’ipotesi di ricostruzione del tratto orientale, che appare definito nel disegno attraverso un andamento non lineare, definito esaltando le naturali doti difensive del ripido rilievo collinare; in grande rilievo è poi ovviamente la struttura del castello, efficacemente descritto nei suoi caratteri principali attraverso una schematica rappresentazione che sottolinea la presenza delle torri angolari. Sia pur in forme molto sintetiche e a tratti imprecise, la rappresentazione riesce inoltre a fornire alcune informazioni circa l’abitato; il costruito viene suddiviso in zone, campite differentemente in relazione alle diverse epoche di edificazione: si evidenzia così, attraverso una colorazione in nero, il primitivo nucleo di età bizantina a ovest del castello, mentre attraverso una campitura differente vengono indicati uniformemente i casali sviluppatisi a partire dal XI secolo – Piedi di Agropoli e Casale Nuovo – e i quartieri di ampliamento, nati tra Seicento e Settecento, di Amendola e Fortino, quest’ultimo articolatosi sulla punta del promontorio in corrispondenza di una postazione d’artiglieria anticorsara del XVI secolo.
[Maria Iaccarino]

Città Agropoli
Autore ignoto
Soggetto Planimetria dei dintorni di Agropoli
Ambito Cronologico 1807
Collocazione Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, Manoscritti e Rari, Ba 35b (3
Tipologia pianta
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni Il titolo è in alto a sinistra; una serie di indicazioni toponomastiche sono inserite in corrispondenza degli elementi principali del disegno.
Dimensione 27,5x38,5
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 2agropolibs
Bibliografia A. Caffaro, 'Le fortificazioni primo-ottocentesche della costa cilentana attraverso alcuni disegni inediti”, Salerno 1989; I. Friello, 'Agropoli, da kàstron bizantino a rocca aragonese”, in 'Centri altomedievali della Campania. Agropoli, Castelvolturno, Borgo di Corpo di Cava”, a cura di T. Colletta, Roma 2000; 'Il Cilento e il mare”, a cura di A. Capano, Agropoli 2001; A. Grisi, 'Agropoli vista da Luca Mandelli”, in «Il Postiglione», 15, 2002, pp. 35-49; M. Iaccarino, scheda, in "Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno", a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, p. 324.