Veduta di Napoli



L’immagine, opera del fiammingo van Stinemolen, è una delle rappresentazioni più interessanti e utili per lo studio della città cinquecentesca. Di Stinemolen sono noti solo alcuni disegni; oltre a questo della città di Napoli sono stati rinvenuti un’immagine dell’isola di Ponza, conservata alla National Gallery of Scotland di Edimburgo, e una rappresentazione dei Campi Flegrei, presente in una collezione privata. La veduta di Napoli deve essere stata disegnata dal vero intorno alla metà del secolo, in quanto il disegno del costruito presenta una situazione precedente a quella dell’immagine del Lafréry del 1566.
Per il disegno della veduta l’autore adotta come stazione di osservazione le colline a nord della città, definendo una rappresentazione inconsueta che non trova riferimenti nelle vedute iconografiche precedenti – se non in un arazzo realizzato sui disegni di Jan Cornelisz Vermeyen nel 1540 circa – e che non costituirà un riferimento per i ‘ritratti di città’ seicenteschi e settecenteschi. Il disegno a penna grigio nero e marrone scuro sottolinea gli elementi costitutivi del paesaggio e la morfologia del territorio, comprendendo in un cono ottico di circa 240 gradi una rappresentazione che dalla collina di Miradois giunge fino a Piedigrotta. Secondo una composizione che in una molteplicità di casi compare nella cultura figurativa fiamminga, l’autore definisce un primo piano in ombra, luogo ideale di stazione dell’osservatore ed elemento incorniciante per la raffigurazione; una luce diffusa illumina l’immagine della città, dal circuito murario settentrionale, concluso sulla destra da Castel Sant’Elmo, fino al mare. Sullo sfondo del disegno sono la collina di Capodimonte, il Vesuvio, la Penisola Sorrentina, Posillipo e i Campi Flegrei.
La straordinaria vista offerta dal fiammingo è in effetti impraticabile nell’ambito della reale esperienza sensibile; l’immagine è infatti costruita fondendo più disegni, definiti da diversi luoghi di osservazione, probabilmente arricchiti da alcuni schizzi delle emergenze. Il primo punto di vista è collocato in prossimità di Castel Sant’Elmo, da cui l’autore anzitutto definisce la rappresentazione del centro; essa presenta tutta una serie di difformità rispetto alla reale configurazione dei luoghi, causate in primo luogo dal mancato inserimento del decumano superiore, sebbene Stinemolen inserisca le architetture e i luoghi ad esso corrispondenti. Il secondo punto di vista è ubicabile presso lo Scudillo, sulla collina di Capodimonte, dal quale viene disegnata la zona di San Martino e del castello e la zona compresa tra la Porta Reale, San Giacomo degli Spagnoli, la chiesa di Montecalvario e Sant’Elmo con le mura vicereali. La fusione dei due disegni comporta una serie di deformazioni della struttura urbana, in particolare evidenti nella definizione della Strada Reale e nella ripetizione di alcune presenze già inserite nella rappresentazione: la chiesa di Monteoliveto, la Porta Reale e la chiesa dello Spirito Santo appaiono disegnate da entrambi i punti di osservazione. L’utilizzo di ulteriori schizzi è poi dimostrata ad esempio dal disegno di Castel dell’Ovo, raffigurato dalla collina del Vomero, nei pressi della villa del Belvedere. Nonostante la scarsa precisione complessiva, la veduta di Stinemolen è comunque una fonte di grande interesse per la lettura di una serie di luoghi urbani e architetture; si pensi ad esempio a Pizzofalcone, ai giardini del palazzo vicereale, al Largo di Palazzo e a molte emergenze monumentali del centro che, al di là delle imprecisioni nella descrizione della struttura viaria, vengono definite con grande accuratezza. [Maria Iaccarino]

Città Napoli
Autore Van Stinemolen, Jan (1518 – dopo il 1582)
Soggetto Napoli. Veduta in prospettiva da nord
Ambito Cronologico 1582
Collocazione Vienna, Graphische Sammlung Albertina
Tipologia veduta prospettica o a volo d'uccello
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione 46 x 121,7
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD na019
Bibliografia C. de Seta, ''Cartografia della città di Napoli. Lineamenti dell’evoluzione urbana'', 3 voll., Napoli 1969; C. de Seta, 'Napoli. Le città nella storia d’Italia”, Roma-Bari 1981; C. de Seta, 'L’immagine di Napoli dalla Tavola Strozzi a Jean Bruegel”, in 'Scritti di storia dell’arte in onore di Raffaello Causa”, Napoli 1988, pp. 105-18; "All’ombra del Vesuvio. Napoli nella veduta europea dal Quattrocento all’Ottocento", catalogo della mostra (Napoli, 1990), Napoli 1990; C. de Seta, "Napoli tra Rinascimento e Illuminismo", Napoli 1991; G.C. Alisio, "La rappresentazione della città", in "Atlante di Napoli", Venezia 1992, pp. 17-52; M. Iaccarino, scheda, in 'Iconografia delle città in Campania. Napoli e i centri della provincia”, a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2006, pp. 125-126.