La veduta incisa su rame dal Cartaro costituisce il modello di rappresentazione dei Campi Flegrei più ripreso da editori e incisori durante il XVII e il XVIII secolo: da Posillipo, a Oriente, all’acropoli cumana a Occidente, spingendosi verso l’interno fino alle campagne del lago Patria, l’autore ritrae l’intero paesaggio flegreo. Al centro del foglio è la Terra di Pozzuoli cinta da mura, con la chiesa di «San Proculus olim Templum Iovis». Lungo la costa, superato il monte Nuovo, indicato come «Mons Cinerum», figurano, l’ «Arx Baiarum» e le vestigia romane. Più a Occidente, oltre il «Lacus Averni» con il «T. Apollin»i, sono l’«Arcus Felix» e le rovine della città di Cuma, indicata come «Cumarum ruina», che con la «Palus Patriae» conclude a ovest il campo visivo. A corredo della carta l’autore incise venti piccole vedute di località e vestigia flegree, tradizionalmente ritenute dalla critica studi preparatori della veduta generale.
Città | Pozzuoli, Cuma, territorio flegreo |
Autore | Cartaro, Mario (1540-1620) |
Soggetto | Veduta dei campi flegrei |
Ambito Cronologico | 1584 |
Collocazione | Roma, già presso la Biblioteca Corsiniana |
Tipologia | pianta |
Tecnica | stampa |
Editore | |
Luogo Edizione | |
Scala | |
Iscrizioni | Legenda in alto a sin.; interne al campo figurato (toponimi); dedica in basso a ds. |
Dimensione | 47 x 53 |
Supporto | carta |
Nazione | Italia |
Rif.CD | 007cf |
Bibliografia | Almagià11913; Almagià2 1913; Di Liello1 1993; Di Liello2 1993; Gialanella 1995; Di Liello 1995; Di Liello 2005 |