Puteolerum fidelis civitas



Il disegno, a matita e china acquerellato, celebra la strenua difesa degli spagnoli dall’assedio dell’armata francese in seguito alle sommosse popolari del 1648 ed è dedicato al vescovo e governatore di Pozzuoli Martin de Léon y Cardenas (1631-1653). Pur in un contesto ambientale dominato da apparati militari, la veduta consente di riconoscere il processo di espansione urbana della città vicereale, scaturito dalla graduale ripresa delle attività edilizie promosse da don Pedro de Toledo dopo la terribile eruzione del Monte Nuovo nel 1538.
In questa veduta dall’alto, per la prima volta – se si escludono le xilografie che accompagnano i testi del Marchesino (1538) e del Toledo (1539), connesse all’evento tellurico – viene ritratta la città dal mare.
Il «trincerone con doppio fosso» della cinta difensiva, che circonda tutto il tessuto insediativo, funge quasi da asse centrale di simmetria, rispetto al quale, a destra del campo figurato, si distende il borgo nuovo di Pozzuoli, con il grande slargo corrispondente all’attuale Piazza della Repubblica e quindi il promontorio del centro antico, dove sono evidenziati i complessi del Duomo e quello del Celso, con il monastero delle Clarisse, sorto intorno al 1628 a ridosso del torrione angolare rivolto verso il mare.
Sulla sinistra del «trincerone», invece, ai lati di un altro grande slargo fortemente dilatato, si distribuiscono il palazzo vicereale costruito per Pedro Alvarez de Toledo intorno agli anni 1539-41, con l’alta torre retrostante ed i due grandi giardini recintati in località ‘La Malva’ (a settentrione), noti come «giardini Toledo».
L’attenzione del De Cuneo al sistema viario esistente consente anche di riscontrare nella veduta le importanti arterie stradali extraurbane corrispondenti alle attuali vie Ragnisco, Capomazza e del Carmine e di individuare, lungo tali percorsi, alcuni complessi religiosi come quello del Carmine, di S. Giacomo («S. Jago»), di S. Francesco e dei Domenicani (sulla via Regia) ed i palazzi nobiliari Fuscaldo, Suarez, Composta e Villa. Tuttavia – a meno dell’antico tempio di Augusto, adattato già in età altomedievale a chiesa cattedrale, ma inglobato, su progetto di Bartolomeo Picchiatti, in un nuova fabbrica barocca – è da rimarcare una certa disattenzione verso il patrimonio classico ancora esistente e quindi l’assenza, nella veduta seicentesca, di celebri emergenze archeologiche, come l’anfiteatro, le terme di Nettuno ed il Serapeo, di cui già si notavano a quel tempo le note tre colonne di cipollino.

Città Pozzuoli
Autore De Cuneo, Alberigo
Soggetto Veduta di Pozzuoli
Ambito Cronologico 1648
Collocazione Parigi, Biblioteca Nazionale, Département des Carte set Plans
Tipologia veduta prospettica o a volo d'uccello
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala m.n.r.
Iscrizioni In testa al centro: 'Puteolerum fidelis civitas”; in testa a sx (in un cartiglio”: 'Ill.mo ac. R.mo D.D. Martino de Leone et Cardines, Puteolorum Eccelsi a Presuli dignissimo… '; a dx: Legenda;
Dimensione 150 x 56
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 063pz
Bibliografia Colletta 1988; Ambrasi-D’Ambrosio 1990; Giamminelli 1991; Buono-Ciampa-Elia-Taccogni 1995.