Isola di Capri



Sin dal 1335 gli anacapritani avevano rifiutato il predominio del clero di Capri, dove era ubicato il Vescovado, che imponeva loro di scendere nella città per partecipare alle processioni più importanti. Agli inizi del XIX secolo il canonico Carmine Santaniello per sostenere le ragioni degli anacapritani effettua una descrizione delle maggiori fabbriche religiose dell’isola con la misurazione in passi delle distanze reciproche. Dall’analisi della veduta, probabilmente autografa, è possibile individuare i seguenti itinerari in relazione alla odierna toponomastica stradale: nel tratto AB la strada dal centro di Anacapri fino alla porta della città (cioè l’attuale via Capo di monte; l’arco in A rappresenta proprio la porta della Differenza a Capodimonte); in BC la scala greco-romana; in CD la via “di sotto” (odierna via Acquaviva); in EF la strada che dalla Marina conduceva alla ex cattedrale di S. Costanzo; in EC il tratto di collegamento tra la chiesa di San Costanzo e l’inizio della scala “Fenicia”; in DF la salita gradonata di San Francesco, ancora oggi esistente. [Olga Ghiringhelli].

Città Capri
Autore ignoto
Soggetto Isola di Capri
Ambito Cronologico 1822
Collocazione Napoli, Società Napoletana di Storia Patria, s.d. - II c. 7(1
Tipologia pianta
Tecnica stampa
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni in calce al centro:
Dimensione 16.8 x 30.8
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD ca 21
Bibliografia G. Cantone, B. Fiorentino, G. Sarnella, "Capri. La città e la terra", Napoli 1982; "Capri", a cura di T. Colletta, Napoli 1989; L. Fino, "Capri nelle stampe. Vedute, costumi e scene di vita popolare", Napoli 1990; S. Borà, "I nomi di Capri. Origine e storia di strade, corti e dintorni", Capri 1992; O. Ghiringhelli, scheda, in 'Iconografia delle città in Campania. Napoli e i centri della provincia”, a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2006, p. 357.