Acerno



La veduta in prospettiva di Acerno fa parte dell’album manoscritto Regno Napolitano anotomizzato dalla penna di D. Franc.co Cassiano de Silva Nobile Milanese, conservato presso la Biblioteca Nazionale viennese, che Francesco Cassiano de Silva – incisore e disegnatore di mappe geografiche e vedute di città di origine spagnola attivo a Napoli tra il 1695 e il 1705 – realizzò e dedicò al primo viceré austriaco di Napoli, conte Daun. Si tratta dell’esemplare più particolareggiato, rispetto agli altri tre resi noti dagli studi di Alisio e recentemente dell’Amirante e Pessolano, in quanto è corredato non solo da disegni ma anche da descrizioni sintetiche delle notizie storiche, economiche e geografiche sia della capitale sia delle province del Regno. Il prestigioso committente svela il ruolo dell’opera di Cassiano che si proponeva il fine di offrire uno spaccato concreto di Napoli, ma anche delle numerose (175) città del regno da poco conquistato. Cassiano in qualità di capitano di Sorrento ebbe sicuramente la possibilità di visitare le città dell’ampia provincia di Salerno, già Principato Citra, di cui ci restituisce 21 vedute dei centri più rilevanti. Alcune vedute di città sono impaginate a due a due in tondi contenuti a loro volta in una cornice rettangolare invece altre occupano l’intero formato rettangolare. Il criterio con il quale Cassiano ha associato e mette in successione le singole città l’una all’altra nei singoli fogli appare del tutto casuale non è stato possibile risalire ad una logica prestabilita dall’autore. Tutte queste vedute acquerellate presentano un punto di vista alto in quanto era nelle intenzioni dell’autore indicare anche parte del territorio circostante per offrire una conoscenza diretta anche dei luoghi limitrofi. Inoltre questa tecnica esigeva un minor impegno nell’esecuzione dei disegni di città. Le brevi relazioni in parte si riferiscono al testo di Pacichelli in parte se ne discostano per la finalità pratica e non erudita, esse seguono una scaletta che precisa l’origine, la denominazione, la morfologia, il clima, le produzioni, le fabbriche religiose e le reliquie ivi conservate, le attrezzature, i casali e il numero di fuochi.
La città di Acerno è raffigurata sul pianoro omonimo delimitata dai monti Picentini e dal fiume Tusciano, il suo toponimo si deve secondo una cronaca cinquecentesca all’abbondanza di boschi d’acero in quei luoghi che Cassiano non dimentica di raffigurare a nord della città. Nonostante l’edilizia sia rappresentata in maniera alquanto elementare sono facilmente identificabili le emergenze architettoniche sia religiose contraddistinte dai campanili, all’estremità sinistra la quattrocentesca cattedrale di San Donato con il suo alto campanile, al centro il vescovato il palazzo vescovile e a destra in alto la chiesa di Santa Maria delle Grazie, sia civili quali il palazzo Marchesale e le ferriere. Ma il disegno è incompleto se non si tiene conto del testo scritto che ne indica le prerogative: «Non lungi dal fiume Sele o Sibari giace questa città alla quale per mura fan corona i Monti in un piano e ne Campi che dan luogo a diverse terre inalzate con la di lei caduta. Non produce che sol lino il suo territorio (…). Caduta la Cattedrale di San Donato, suo protettore Vescovo e Martire vi fu sostituita quella della Madonna che possiede il cranio di detto Santo. Col titolo di San Pietro è la Metropolitana Collegiata e Curata, prossima alla quale vi fa la sua residenza il Vescovo (…). Vi sono altre tre parrocchie con un Collegio, un Chiostro de Minori Osservanti e due Confraternite di Laici. Della sua antichità e principi non vi è chi ne discorri (…) Virgilio che succintamente ci racconta esser stata opera de Romani (…). Si enumerano 161 fuochi di genti (…). Porta il titolo di Marchesato, ed’hoggi lo possiede il Reggente Decano del Collaterale D. Nicolò Gascone Spagnolo». (Paola Carla Verde)

Città Acerno
Autore Cassiano de Silva, Francesco (attivo tra la fine del XVII e il principio del XVIII secolo)
Soggetto Acerno
Ambito Cronologico 1702
Collocazione Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, On Alb 161 a.
Tipologia veduta prospettica o a volo d'uccello
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione 11,7 (d)
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 2036
Bibliografia G. Amirante, M.R. Pessolano, "Immagini di Napoli e del Regno. Le raccolte di Francesco Cassiano de Silva", Napoli 2005; C. de Seta - A. Buccaro (a cura di), Iconografia delle città in Campania. Le province di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Electa Napoli 2007, p. 313.