Campi Flegrei, veduta all’alba da Monte Nuovo



Dalle colline di Baia, Hackert riprende l’intero paesaggio flegreo, verso oriente, in un’ambientazione arcadica ed elegiaca del golfo di Pozzuoli contemplato nelle ore e nelle luci dell’alba. All’attenta annotazione delle celebri vestigia dei luoghi, che così fortemente connotavano i repertori di incisioni della seconda metà del Settecento, da Morghen e Paoli a Saint Non e a Houel, il celebre artista preferisce la rappresentazione di una pace agreste dove l’immagine dei luoghi sfumata dal sole nascente, con l’ambientazione bucolica in primo piano, le verdi colline, punteggiate da frondosi alberi, e le coste sullo sfondo chiuso dal Vesuvio fumante, volge al sogno. La veduta, parte di una serie opere dedicate ai Campi Flegrei, derivanti da disegni dal vero rielaborati dopo la partenza dell’autore da Napoli nel 1799 , è in pendant con il dipinto ripreso, con le calde luci e colori del tramonto, dall’alto di Pozzuoli, verso occidente, con Baia, Miseno, Procida e Ischia sull’orizzonte. Dal disegno di Hackert, pochi anni dopo, Vincenzo Aloja trasse l’incisione dal titolo Veduta di Pozzuoli presa dal Monte Nuovo, pubblicata dall’editore Nicola Gervasio nel volume Récueil des vues les plus agréable de Naples et ses environs, stampato a Napoli intorno al 1820. A meno di leggere variazioni, riferibili ad elementi secondari quali gli alberi e la scena bucolica in primo piano, la tavola conserva il taglio vedutistico della tela.

Città Pozzuoli
Autore Hackert, Jacob Philipp (1737 – 1807)
Soggetto veduta del golfo di pozzuoli verso oriente
Ambito Cronologico 1802
Collocazione Napoli, collezione privata
Tipologia veduta
Tecnica olio
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione 65 x 96.5
Supporto tela
Nazione Italia
Rif.CD 183pz
Bibliografia W. Krönig, 1986, pp. 14-23; N. Spinosa, 1989, scheda p. 200; N. Spinosa, 1990, scheda p. 394; C. de Seta, 1992; G. C. Alisio, 1995, tav. XLIV; de Seta 2005; Di Liello 2005.