Anche in questo caso la veduta prospettica acquerellata appartiene al “Regno Napolitano anotomizzato dalla penna di D. Franc.co Cassiano de Silva…”, databile 1695-1705. Questo album è l’unico a comprendere una trattazione di tipo storico-geografico dedicata al regno, alle province, alla capitale e alle città e sviluppata in modo ordinato, chiaro ed agile; in alcuni passaggi si notano caratteri di originalità, ma senza dubbio molti furono i riferimenti adottati per la stesura e certamente un ruolo fondamentale va attribuito alle descrizioni dell’abate Pacichelli del Regno di Napoli in prospettiva. In totale nell’atlante sono inserite 175 vedute di città, dedicate ad altrettanti insediamenti scelti, così come per il volume edito da Muzio e Parrino, in primo luogo tra le sedi vescovili; sono comunque inserite immagini anche di altri siti, in un insieme che si presenta ampliato di 44 rappresentazioni rispetto all’opera del 1703. 65 vedute sono inserite in una cornice rettangolare mentre 110 all’interno di medaglioni circolari; 40 sono i fogli all’interno dei quali vengono proposte, in una successione del tutto casuale.
La veduta di Capaccio, così come quella di Agropoli, appartiene alla serie di immagini del Principato Citeriore non presenti nel “Regno di Napoli in prospettiva” del 1702-03. Anche in questo caso Cassiano de Silva utilizza un punto di vista frontale e collocato ad una certa altezza in modo da definire un’immagine in grado di sottolineare l’identità topografica del sito collocato a est del sito della città di Paestum, concentrandosi in particolare sulla distribuzione dell’edificato lungo la valle tra i monti Soprano e Sottano. La veduta dello spagnolo è un documento di particolare valore, considerata la scarsità di interesse che il vedutismo dimostrerà verso il centro medioevale per concentrarsi piuttosto sulla straordinarie testimonianze dell’insediamento antico: Cassiano illustra in modo felice i caratteri morfologici del sito descrivendo in maniera efficace un edificato in cui spicca la presenza delle emergenze architettoniche religiose, testimonianza del ruolo significativo della città, sede episcopale della più grande diocesi del Cilento. Il centro era risorto sui territori dei casali della Capaccio Vecchia distrutta da Federico II nel 1246, insediamento sito sul monte Calpazio ove restavano il castello e la cattedrale dedicata a Santa Maria del Granato.
[Maria Iaccarino]
Città | Capaccio |
Autore | Cassiano de Silva, Francesco (attivo tra la fine del XVII e il principio del XVIII secolo) |
Soggetto | Veduta di Capaccio |
Ambito Cronologico | 1695-1705 ca. |
Collocazione | Vienna, Österreichische National Bibliothek, coll. On Alb 161 a |
Tipologia | veduta prospettica o a volo d'uccello |
Tecnica | disegno |
Editore | |
Luogo Edizione | |
Scala | |
Iscrizioni | Il titolo è posto in alto al centro. |
Dimensione | 11,55 (d) |
Supporto | carta |
Nazione | Italia |
Rif.CD | 1capacciobs |
Bibliografia | G. Amirante, M.R. Pessolano, "Immagini di Napoli e del Regno. Le raccolte di Francesco Cassiano de Silva", Napoli 2005; M. Iaccarino, scheda, in "Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno", a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, p. 326. |