Capua Antica



La città di Capua ha antiche origini i primi abitanti del sito furono etruschi, ma la dominazione romana è quella che diede maggior lustro all’insediamento e di cui ci sono ancora visibili importanti monumenti. Nell’841 la città fu distrutta dai Saraceni tanto che gli abitanti furono costretti ad abbandonarla e a ricostruire una nuova Capua ove sorgeva il porto fluviale di Casilinum. Un luogo più naturalmente protetto proprio dall’ansa del fiume. Il sito romano fu abbandonato e pian piano intorno alle basiliche paleocristiane si svilupparono dei borghi. Il più importante era proprio quello sorto intorno alla chiesa di Santa Maria Maggiore da cui il nome del centro medievale e conseguentemente di quello moderno. Il Pacichelli quindi per illustrare la Capua alla fine del XVII secolo fornisce ben quattro immagini: la pianta antica di Capua che si riferisce alla città romana sorta su quella etrusca, un’immagine delle rovine dell’anfiteatro, il casale di Torre di S. Erasmo, residenza estiva dei Dangiò,e la città di Capua. Questa planimetria a volo d’uccello è molto interessante è l’unica tra le vedute delle città del regno a presentare la toponomastica sulla pianta che va integrata con le notizie della solita legenda in basso. La nomenclature delle porte ci da le informazioni delle strade e del crocevia importante che doveva essere la Capua romana all’incrocio delle vie Atellana, per Cuma e Appia. Per indicare anche l’insieme dei casali che formavano gli insediamenti sorti sull’antica Capua, il Pacichelli o gli editori, proposero ad esempio la Torre di Sant’Erasmo. La legenda ci indica i monumenti della civiltà romana: acquedotto, anfiteatro, circo, foro, templi, etc., sono visibili persino i monumenti funerari lungo le strade di accesso alla città. Il Casiano de Silva nel suo manoscritto viennese offre tutte le immagini tranne questa incisione, il che ci fa supporre o che non sia stato l’autore di questa o che non ritenesse importante in un atlante contemporaneo rappresentare la città antica. In questo caso ci sembra che l’abate o chi per lui sia stato più lungimirante. (Francesca Capano)

Città Santa Maria Capua Vetere
Autore ignoto
Soggetto NULL
Ambito Cronologico 1702
Collocazione
Tipologia veduta prospettica o a volo d'uccello
Tecnica stampa
Editore Mutio, Michele Luigi
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni in alto a destra come al soggeto; in basso a sinistra nel cartiglio: All'Illustriss.mo Rev.mo Sig. re Monsig.re Loffredo Arcivescovo di Capua & c; In basso la lgenda: A. Foro del Popolo. B. Luogo de Gladiatori. C. Campi di D. Foro dei Nobili. E. Teatro F. Cività Portico. G. Arco Triof. H. Porto. I. Tempio di Diana. K. Acquidaotti. L. tempio di Chione. M. Hippodromo ove esercitano i cavalli. N. via Cumana.
Dimensione 12.5 x 17.8
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 1701
Bibliografia Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva …, Napoli, 1703, ristampa anastaticaArnaldo Forni Editore, Bologna, 1775, I. Di Resta, 1, Capua. Le città nella Storia d’Italia, Bari 1985; G. Amirante, M.R. Pessolano, Immagini di Napoli e del Regno: le raccolte di Francesco Cassiano de Silva, Napoli 2005; F. Capano, 54. Capua Antica, in Iconografia delle città in Campania. Le province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, a cura di C. de Seta, A. Buccaro, Napoli 2007, p. 242.