
La pianta descrive un’ampia porzione di territorio comprendente, oltre a tutto il promontorio di Monte Licosa, il tratto di costa compreso tra Castellabate e Agropoli. L’anonimo autore rappresenta l’insieme delle strutture difensive del litorale, valutandole in relazione alla presenza dei centri abitati e della morfologia del territorio: lo scopo è quello di fornire un esaustivo quadro d’insieme per illustrare le ragioni della progettazione di una batteria alla punta della Licosa, oggetto, sul lato sinistro della carta, di due elaborati specifici, una pianta e una sezione. Al di là degli aspetti più squisitamente militari, la pianta costituisce un’interessante documentazione non tanto della struttura della città di Castellabate, rappresentata attraverso un segno sintetico, quanto su alcuni caratteri del suo territorio e le sue relazioni con l’ambiente circostante: sia pur attraverso un semplice tratteggio, il disegno sottolinea la posizione in altura della città, la sua relazione topografica con la linea di costa con la relativa cala e la «Torre Castello», i collegamenti stradali con Agropoli a nord e il litorale a sud. Più in generale, la carta si sofferma su una molteplicità di dettagli, rilevando attentamente le torri e l’andamento della costa fino ad arrivare a segnalare una taverna a valle della città e la «strada che manca di ponte» a est della punta della Licosa.
A partire dalla seconda metà del Settecento la questione della difesa costiera fu oggetto di notevole attenzione, con una serie di interventi di manutenzione, ammodernamento e integrazione attuati prima dai Borbone e poi dai francesi. L’attenzione si concentrò in particolare nel golfo di Napoli, in relazione alla protezione della capitale; nel resto del territorio si procedette in primo luogo al recupero delle torri vicereali, riutilizzandole con l’ausilio delle batterie. Il progetto di questa a Punta Licosa è un esempio chiaro di tale atteggiamento: la pianta e la sezione relativa illustrano infatti il potenziamento della torre collocata all’estremità della costa attraverso una batteria sottostante costituita da un terrapieno semicircolare con cinque cannoniere, difeso da un fossato e alcune trincee. L’impianto si mostra articolato nella forma più elementare ed economica, tradendo il suo carattere d’urgenza anche nella scelta dell’antiquato cannone da 24 libbre con affusto a due ruote.
[Maria Iaccarino]
| Città | Castellabate |
| Autore | ignoto |
| Soggetto | Planimetria dei dintorni di Castellabate |
| Ambito Cronologico | primi anni del XIX secolo |
| Collocazione | Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, Manoscritti e Rari, Ba 25b/30 |
| Tipologia | pianta |
| Tecnica | disegno |
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| Iscrizioni | Il titolo è inserito in alto a destra; varie indicazioni toponomastiche sono inserite in corrispondenza di alcuni elementi significativi per il disegno del territorio. |
| Dimensione | 33x44,5 |
| Supporto | carta |
| Nazione | Italia |
| Rif.CD | 1castellabatebs |
| Bibliografia | F. Russo, "La difesa costiera nel Regno di Napoli", Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico, Roma 1989; M. Iaccarino, scheda, in "Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno", a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, p. 327. |