Il tempio di Diana a Baia



A parte i ruderi dell’edificio di carattere termale raffigurato in primo piano – spesso erroneamente confuso con il cosiddetto ‘Tempio di Diana” di Baia – l’incisione di Egidius Sadeler (incisore e tipografo), basata su disegni preparatori di Jan Brueghel, restituisce con dovizia di particolari le condizioni dell’antico molo puteolano, presumibilmente intorno alla fine del Cinquecento, considerato che l’artista fiammingo fu a Roma nel 1593.
Nella didascalia dell’immagine – che, pur in un contesto ambientale e urbanistico notevolmente alterato rispetto alla realtà, riprende con precisione la parte più vicina alla banchina dell’antico molo neroniano, fornisce anche ulteriori dettagli, specificando che i piloni ancora esistenti (‘fatti di mattoni cotti”) erano tredici, ma anch’egli incorre, tuttavia, – come una superficiale lettura del terzo dei Quattro Libri palladiani poteva ispirare – nel grossolano equivoco di identificare quel molo con il ponte di barche lungo 3.600 passi fatto costruire da Caligola per collegare Pozzuoli e Baia (37-41 d.C.).

Città Baia
Autore ignoto
Soggetto Pozzuoli. Veduta da oriente
Ambito Cronologico 1606
Collocazione
Tipologia veduta
Tecnica stampa
Editore Aegidius Sadeler
Luogo Edizione
Scala nessuna indicazione
Iscrizioni in calce: legenda; in calce a dx: 'Marco Sadeler excudit”
Dimensione 14 x 27 (da verificare)
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 147pz
Bibliografia Horne-Oncken 1982 fig. 4.