Isola di Capri



La mappa costituisce il risultato di una ricognizione archeologica, basata però sul criterio della spoliazione e del trasferimento dei reperti, iniziata nel 1786 da Norbert Hadrawa, segretario dell’Ambasciata d’Austria a Napoli ed esponente della corte. Sulla mappa sono localizzate le dodici ville di Tiberio -ville romane di età augusto-tiberiana- consacrate alla storia archeologica dell’isola da Tacito; in realtà tra il 1786 e il 1791 le campagne di scavo dell’Hadrawa portano alla scoperta ed alla liberazione di ruderi soprattutto nell’area sotto il Castiglione ed in quella di Palazzo a Mare. Questi ritrovamenti contribuiscono a creare un quadro vivo e interessante dell’isola alla fine del XVIII secolo, fino ad allora esclusa dal Gran Tour. L’incisione su rame è contenuta nel volume di Hadrawa del 1793 e la stessa pianta verrà poi ripubblicata dall’Hadrawa nell’edizione di Lipsia del 1794 e dal Romanelli nel 1816. [Olga Ghiringhelli].

Città Capri
Autore d'Anna, Alessandro (attivo alla fine del sec. XVIII)
Soggetto Pianta di Capri
Ambito Cronologico 1793
Collocazione Napoli, Biblioteca Bruno Molajoli, HD 125
Tipologia pianta
Tecnica stampa
Editore
Luogo Edizione
Scala scala di duemila passi
Iscrizioni in testa a sinistra :
Dimensione 11.4 x 16.3
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD ca_11
Bibliografia G. Cantone, B. Fiorentino, G. Sarnella, "Capri. La città e la terra", Napoli 1982; "Capri", a cura di T. Colletta, Napoli 1989; L. Fino, "Capri nelle stampe. Vedute, costumi e scene di vita popolare", Napoli 1990; S. Borà, "I nomi di Capri. Origine e storia di strade, corti e dintorni", Capri 1992; L. Fino, "Capri, Ischia e Procida. Memorie e immagini di tre secoli. Disegni. acquarelli e stampe di vedute e costumi", Napoli 1996; O. Ghiringhelli, scheda, in 'Iconografia delle città in Campania. Napoli e i centri della provincia”, a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2006, p. 355.