Sant’Angelo a Fasanella



L’attività di Giacinto Gigante si può considerare principiata negli anni venti, dopo un periodo di apprendistato presso il paesaggista tedesco Wilhelm Hüber; in questo periodo, oltre a lavorare presso l’Officio Topografico, inizia la sua collaborazione con Anton Pitloo e si dedica alla realizzazione delle vedute per i tre volumi del Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie di Cuciniello e Bianchi, editi tra 1829 e 1834. Negli anni successivi la sua produzione iconografica si articola attraverso l’innovativa lezione di Pitloo, sia pur evidenziando ben presto caratteri originali; man mano che la sua tecnica si raffina si moltiplicano anche gli oggetti della sua attenzione, spaziando tra i classici temi del vedutismo a realtà paesaggistiche e urbane poco battute e utilizzando sia consolidate modalità compositive che tagli prospettici innovativi. La sua apertura verso le più diverse influenze e tecniche pittoriche gli permette di raggiungere, in una ricca serie di casi, risultati di grande valore ed originalità; la fortuna delle sue opere lo rende via via famoso presso i viaggiatori o personalità straniere – primo fra tutti lo zar Nicola I di Russia – fino ad ottenere diversi incarichi dalla corte borbonica.
Al piccolo centro del Cilento Gigante dedica una serie di rappresentazioni, definite tra 1844 e 1865, frutto di alcune esplorazioni in loco. L’occasione relativa a questo disegno acquerellato è la visita ivi compiuta con Achille Vianelli e Teodoro Witting nel giugno del 1846: il disegno si deve considerare il frutto di un primo approccio alla cittadina, raffigurata sottolineando i caratteri della chiesa di paese e del convento annesso; alcune note – «Varco della Grotta», «prato verde», «bel prato verde», «ortajo» – sono inserite come riferimento per successive rielaborazioni. Un secondo disegno, conservato presso il Museo Nazionale di San Martino, si può considerare un ingrandimento della parte sinistra di questo, un esempio della ricerca rappresentativa dell’autore che in molteplici occasioni elabora versioni e sequenze diverse dello stesso soggetto; molto simile sarà l’impostazione prospettica dell’acquerello del 1865 ancora dedicato al centro del Cilento, oggi conservato a Napoli in collezione privata.
[Maria Iaccarino]

Città Sant'Angelo a Fasanella
Autore Gigante, Giacinto (1806-1876)
Soggetto Veduta di Sant'Angelo a Fasanella
Ambito Cronologico 1846
Collocazione Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte, inv. 5238
Tipologia veduta
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione 29x52
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD SantangeloaFasanellabs
Bibliografia S. Ortolani, 'Giacinto Gigante e la pittura di paesaggio a Napoli e in Italia dal ‘600 all’800”, Napoli 1970; L. Martorelli, 'Sant’Angelo a Fasanella”, schede in Napoli e la «Campania Felix». Acquerelli di Giacinto Gigante, catalogo della mostra (Napoli, 1983), Napoli 1983; R. Ruotolo, 'I Gigante. Una famiglia di pittori”, Sorrento 2003; M. Iaccarino, scheda, in "Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno", a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, p. 331.