Valla di Diano vicino a la Calabria



Divenuto ormai nel 1786 pittore ufficiale della corte borbonica, Jacob Philipp Hackert dedica gli anni fino al 1799 ad una febbrile attività al servizio sia di committenti privati che di re Ferdinando, che nel 1788 lo incarica di illustrare i porti del regno delle Due Sicilie; in parallelo agli ultimi anni di questo straordinario lavoro – che lo conduce in Puglia, in Calabria e in Sicilia – e tre anni prima della fuga a Livorno, l’artista prussiano visita alcune zone della provincia di Salerno, così come è comprovato dall’esistenza della serie di rappresentazioni dedicate al Vallo di Diano, ad Eboli ed Auletta. Nel complesso le raffigurazioni identificabili nella sua opera dedicate alla zona del Vallo sono l’immagine in esame, conservata al Kupferstichkabinett di Berlino, l’immagine acquerellata in collezione privata dal titolo Valle di Diana dello stesso anno e con ogni probabilità uno schizzo, privo di indicazioni circa l’oggetto della rappresentazione e l’anno di realizzazione, conservato al Märkisches Museum di Berlino e dedicato alla raffigurazione più ravvicinata del secondo piano della presente veduta.
L’immagine in esame descrive con particolare efficacia la complessa realtà morfologica del territorio; anche in questo caso Hackert dimostra la sua straordinaria capacità nella descrizione analitica dei caratteri e degli elementi distintivi del paesaggio naturale, soffermandosi con grande attenzione sulla rappresentazione delle peculiarità della struttura dei rilievi collinari e della complessa struttura idrogeologica della valle, raffigurata, grazie alla collocazione del punto di vista lungo i rilievi a monte, in maniera sostanzialmente esaustiva. Oltre un primissimo piano dedicato alla rappresentazione di un tratto del sistema collinare locale, arricchito dalla presenza di alcune figure di viandanti sulla destra, l’artista prussiano descrive efficacemente i rapporti tra la piana e la presenza degli insediamenti umani nel territorio, testimoniando così anche lo stato dei luoghi all’indomani dell’ennesima fase di opere di bonifica. Lo stesso Ferdinando IV di Borbone aveva nel 1788 visitato l’area lodando gli interventi compiuti, sottolineando comunque la necessità di procedere ad ulteriori interventi; in effetti, come risulta evidente nel disegno del corso del Tanagro di questa veduta, i lavori condotti a partire dal 1784 – consistenti nell’eliminazione di un’ansa sulla destra del corso d’acqua del fiume, nell’apertura di un alveo rettilineo tra ponte Pollio e l’imbocco del fossato del Maltempo, abbassato inoltre di otto palmi, nell’apertura di un canale di collegamento tra le crive e lo stesso fossato – non avevano ancora risolto i problemi dell’area.
[Maria Iaccarino]

Città Sala Consilina, Padula, Atena Lucana,Teggiano, San Rufo, Sant’Arsenio, Polla, Sassano, San Giacomo, San Pietro, Casalbuono, Montesano
Autore Hackert, Jacob Philipp (1737-1807)
Soggetto Veduta del Vallo di Diano
Ambito Cronologico 1796
Collocazione Berlino, Kupferstichkabinett, inv. 8573
Tipologia veduta
Tecnica disegno
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 4vallobs
Bibliografia C. Nordhoff, H. Reimer, "Jakob Philipp Hackert 1737-1807. Verzeichnis seiner Werke", 2 voll., Berlin 1994; C. de Seta, "Hackert", catalogo a cura di C. Nordhoff, Napoli 2005; M. Iaccarino, scheda, in "Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno", a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, p. 333.