Questa veduta , insieme a quelle di Faber e Fries, è tra le prime rappresentazioni di Amalfi dai cappuccini, un soggetto molto sfruttato in seguito dai posillipisti nell’ambito del repertorio iconografico amalfitana. L’opera, da mettere in relazione ad un dipinto dello stesso autore distrutto nel 1913 ed inserita in un album conservato presso il Pio Istituto Catel, è presumibilmente la versione preliminare di un’opera più importante. Si nota: in alto la torre dello Ziro con l’ex monastero di S. Lorenzo in Piano (980) oggi cimitero a mezza costa e in basso le case sul capo si Atrani con la torre angioina di S. Francesco.
Città | Amalfi |
Autore | Catel, Franz Ludwig (1778-1856) |
Soggetto | NULL |
Ambito Cronologico | 1820 circa |
Collocazione | Roma, Pio Istituto Catel |
Tipologia | veduta |
Tecnica | olio |
Editore | |
Luogo Edizione | |
Scala | |
Iscrizioni | |
Dimensione | 35 x 49 |
Supporto | tela |
Nazione | Italia |
Rif.CD | Ric 15 |
Bibliografia | L. Fino, 'La Costa d’Amalfi ed il Golfo di Salerno”, Grimaldi, Napoli 1995. M. Ricciardi, 'La costa d’Amalfi nella pittura dell’Ottocento”, De Luca, Salerno 1998. D. Richter (a cura di), 'Alla ricerca del sud. Tre secoli di viaggi ad Amalfi nell’immaginario europeo, Nuova Italia, Firenze 1989. R. Ruotolo, 'La scuola di Posillipo”, Franco Di Mauro, Sorrento 2002. |