Veduta del golfo di Pozzuoli



A meno dell’orografia che caratterizza tutto il sistema costiero del golfo puteolano, rappresentato in questo caso in maniera molto più schematica, l’impianto figurativo della veduta in prospettiva contenuta nella Puteolana Historia di Giulio Cesare Capaccio (Neapoli, Constatinus Vitalis, 1604, p.1), è ripreso quasi integralmente dall’incisione acquerellata delineata da G.J. Hoefnagel per il Civitates Orbis Terrarum di Georg Braun (1580, III, tav. 56).
Il punto di vista prescelto, infatti, sembra corrispondere alla strada sterrata che si prolunga idealmente a monte della terrazza naturale nota come «la Starza», dalla quale si poteva osservare tutto il versante nord-occidentale della città arroccata sull’antica acropoli (Dicearchia). Elementi identificativi di correlazione tra le due incisioni sono infatti il doppio sistema di cunicoli – presumibilmente tracce di infrastrutture d’età classica – sottostante il suddetto percorso sterrato (raffigurato in primo piano alla destra del campo figurato) e il filare alberato che caratterizza la parte centrale dell’immagine.
Come nella veduta dell’artista fiammingo, anche in questa incisione sono ben riconoscibili la chiesa di San Procolo, edificata sul luogo dell’antico tempio di Augusto, al centro dell’attuale Rione Terra, ed il torrione medievale posto nell’angolo occidentale della cortina prospiciente il mare, ancora oggi esistente tra le vie Castello e Cavour.
Se nella prima edizione in ‘volgare’ della Puteolana Historia (La vera antichità di Pozzuolo, G. Carlino e C. Vitale, Napoli 1607) fu riproposta la stessa incisione del 1604, nell’edizione del 1652 (pubblicata postuma a Roma dall’editore Filippo de Rossi), la veduta, pur mantenendo l’intera composizione fedele all’originale, fu perfezionata in alcuni dettagli orografici e architettonici.
Rispetto all’incisione del 1604, infatti, in questa seconda veduta (che reca in testa, al centro, il titolo Pozzuolo) la strada sterrata che si prolunga a monte de «la Starza», appare meglio delineata, così come risulta più rispondente al ‘vero’ la lunga fila di ‘pilae’ dell’antico molo puteolano. Appare difficile, tuttavia, identificare il complesso edilizio rappresentato al centro del campo figurato, tra il filare di alberi e il molo suddetto, con la piccola chiesa cinquecentesca di Santa Maria delle Grazie. Va sottolineato, comunque, che mentre nella veduta del 1604, come nella versione originale dell’Hoefnagel, la medesima struttura appare in evidente stato di rudere, in questa incisione essa presenta una canna fumaria che emerge dal tetto, testimonianza evidente di un intervento di recupero e di riuso funzionale del complesso, compiuto verosimilmente nel corso della prima metà del Seicento.
Una replica, di formato più grande e a meno della numerazione in testa a sinistra, è conservata presso la Società Napoletana di Storia Patria (foglio sciolto, 16.8 x 21.6, stampe II M II 25).

Città Pozzuoli
Autore ignoto
Soggetto Veduta del golfo di Pozzuoli
Ambito Cronologico 1604
Collocazione Napoli, Società di Storia Patria, SISMICA 7.E.23 opp. BANCO NAP 2.C.15.
Tipologia veduta prospettica o a volo d'uccello
Tecnica stampa
Editore Vitale, Costantino
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni nessuna
Dimensione 5.6 x 7.5
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 055pz
Bibliografia Fino 1993;