Le opere amalfitane di Ender, distribuite in un arco di almeno quarant’anni (1820-60), aprono la strada ai dipinti della seconda metà dell’Ottocento. Questo dipinto, che riprende uno dei soggetti più sfruttati nell’ambito del repertorio iconografico amalfitana, presenta numerose analogie con un acquerello dello stesso Ender, ‘La grotta dei Cappuccini ad Amalfi”, nonché con un olio su tela del 1835 di Giacinto Gigante. Nella veduta si può distinguere la strada di accesso ad Amalfi e, se pur molto stilizzato, l’abitato della marina, con l’ex monastero della SS. Trinità fondato nel 1579 (oggi Municipio) e l’attigua chiesa di San Benedetto del XVII sec., e l’abitato del capo di Atrani con la torre di San Francesco e l’omonimo monastero (oggi trasformato nell’albergo Luna) con il campanile della chiesa di Sant’Antonio (1220). In alto sulle pendici del monte Aureo l’ex convento di San Lorenzo in Piano (trasformato nell’Ottocento in cimitero) e sulla sommità la torre dello Ziro (1480).
Città | Amalfi |
Autore | Ender, Thomas (1793-1875) |
Soggetto | NULL |
Ambito Cronologico | 1854 |
Collocazione | Vienna, collezione privata |
Tipologia | veduta |
Tecnica | olio |
Editore | |
Luogo Edizione | |
Scala | |
Iscrizioni | in calce: |
Dimensione | 58.5 x 79.5 |
Supporto | tela |
Nazione | Italia |
Rif.CD | Ric 21 |
Bibliografia | L. Fino, 'La Costa d’Amalfi ed il Golfo di Salerno”, Grimaldi, Napoli 1995. M. Ricciardi, 'La costa d’Amalfi nella pittura dell’Ottocento”, De Luca, Salerno 1998. D. Richter (a cura di), 'Alla ricerca del sud. Tre secoli di viaggi ad Amalfi nell’immaginario europeo, Nuova Italia, Firenze 1989. R. Ruotolo, 'La scuola di Posillipo”, Franco Di Mauro, Sorrento 2002. |