
L’immagine è parte di un gruppo di quattro rappresentazioni dedicate alla descrizione dei possedimenti della badia di Santa Maria di Cadossa, una delle parti più significative dei beni della certosa di San Lorenzo di Padula comprendente anche Casalbuono e Montesano. La zona raffigurata si colloca nell’area più meridionale dei territori ruotanti intorno al Vallo di Diano; tipologicamente, l’immagini può considerarsi una forma ibrida tra mappa e veduta dall’alto, presentando inoltre una certa variabilità nei tagli prospettici delle zone in rilievo e dei centri abitati.
La rappresentazione, certamente commissionata dai monaci della certosa e motivata da necessità di tipo gestionale ed amministrativo, si concentra in primo luogo sulla rappresentazione del territorio, illustrando con attenzione monti, valli e selve e dedicando particolare cura all’indicazione dei confini di tenute e contrade, dei territori della badia e di Casalbuono e di quelli confinanti. La città, indicata con la vecchia denominazione di Casalnuovo, è l’elemento principale del disegno: la struttura urbana viene raffigurata in modo realistico, sottolineando la sua posizione arroccata sul colle dominata dalla presenza del castello baronale. Ai piedi del centro scorre il Calore, elemento baricentrico della composizione, rappresentato con attenzione evidenziando la presenza dei canali; parallelamente al fiume corre la strada delle Calabrie, tranne che nel tratto in cui essa si inerpica sui rilievi in prossimità di Casalbuono. La rappresentazione – l’unica delle quattro ad essere firmata, datata e dotata di legenda, in 45 voci – è definita da una stazione di osservazione a sud del fiume, sulla linea di confine tra i territori di Cadossa e quelli di Lagonegro, Tortorella, Battaglia, Casaletto e Sanza; il quadro della raffigurazione include, oltre a Casalbuono, Cadossa e Montesano con il poco distante convento dei Cappuccini. La seconda immagine, più attenta e di raffinata fattura, si concentra in particolare sulla prima città, offrendo un disegno molto più efficace delle architetture del centro fortificato; in basso, al di sotto del rettangolo riquadrante la rappresentazione, si legge il titolo: «Pianta, ove sta descritta la Terra di Casalenuovo e suo Tenimento, quale si estende verso il territorio di Lagonegro per lo spazio di tre miglia in circa, con cui confina da mezzo giorno, verso il Baronale di Montesano, e per Levante, sino a Tramontana / [dove] ci è la distanza di un solo miglio in circa, e verso il territorio di Casaletto, e Sanza dalla parte di Ponente». La rappresentazione è definita dalle rive del Calore definendo due immagini orientate in modo opposto, nel disegno finale semplicemente accostate lungo la linea del fiume in modo da costringere a ruotare il foglio di 180° per poter leggere ognuna delle due parti.
Le altre due vedute conservate all’Archivio di Stato di Napoli (Monasteri Soppressi, voll. 5637 e 5623) sono più approssimative e semplicistiche e raffigurano solo parzialmente i territori della badia di Cadossa. Anche in questo caso l’attenzione converge in primo luogo verso il territorio e la sua morfologia; i centri raffigurati – Casalbuono e Montesano in un caso, solo il secondo nell’altro – sono raffigurati in modo semplificato e indicativo.
[Maria Iaccarino]
| Città | Casalbuono |
| Autore | Cupolo, Giuseppe |
| Soggetto | Veduta di Casalbuono e dei territori circostanti |
| Ambito Cronologico | 1740 |
| Collocazione | Napoli, Archivio di stato, Monasteri Soppressi, vol. 5637 |
| Tipologia | veduta prospettica o a volo d'uccello |
| Tecnica | acquerello |
| Editore | |
| Luogo Edizione | |
| Scala | |
| Iscrizioni | La mappa riporta numerose indicazioni toponomastiche; in basso è anche inserita una legenda in 45 voci. |
| Dimensione | 42,8 x 73 |
| Supporto | carta |
| Nazione | Italia |
| Rif.CD | 1Casalbuonobs |
| Bibliografia | A. Sacco, La Certosa di Padula, 4 voll., Roma 1914-30; M. Iaccarino, scheda, in Iconografia delle città in Campania. Le provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2007, pp. 326-327. |