Il dipinto, particolare per qualità ed eleganza cromatica, ritrae la città di Castellammare dalla collina adiacente il Castello, nel rione delle Fratte. La mole, di cui si coglie il corpo diruto, risulta ancora avvolta da arborescenze incolte e selvagge. Abbandonato per anni ad uno stato di totale fatiscenza, l’antico castello di Stabia, infatti, verrà restaurato soltanto nel XIX secolo grazie all’intervento tempestivo e provvidenziale degli ultimi proprietari, la famiglia De Martino. Sulla sinistra, nella veduta, è visibile il tratto di strada collinare che collegava il Castello con la marina di Castellammare, abbracciando il rione della Fratta per collegarsi poi, procedendo per grandi linee con il medesimo percorso delle antiche mura, alla Porta della Marina Grande, nei pressi della Fontana Grande. La veduta si affaccia poi, dalla mole turrita, sul Cantiere di Castellammare, riprendendo il braccio terminale di uno dei due moli. [g.m.]
| Città | Castellammare di Stabia |
| Autore | Gigante, Giacinto (1806 - 1876) |
| Soggetto | Castellammare di Stabia |
| Ambito Cronologico | 1840 ca. |
| Collocazione | Marano, collezione privata |
| Tipologia | veduta |
| Tecnica | olio |
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| Supporto | tela |
| Nazione | Italia |
| Rif.CD | CM 28 |
| Bibliografia | R. Ruotolo, La Scuola di Posillipo, Sorrento 2002. |