Vico. Bay of Naples



Questa litografia è una veduta composta secondo la sequenza di tre piani prospettici. Il nucleo urbano è sul piano intermedio, in primo piano è la rappresentazione di tipo romantico del contesto naturale; sul piano di fondo s’intravede, oltre lo specchio di mare, il profilo delle isole che chiudono l’arco naturale del Golfo di Napoli.
Della città, disegnata come sospesa in un’atmosfera rarefatta, si individua la massiccia presenza del Castello Giusso e, emergente rispetto al compatto ma variegato tessuto edilizio, la chiesa dei Santi. Ciro e Giovanni (XVIII sec.) individuabile per l’alta cupola a costoloni; più spostato a destra è visibile il campanile dell’Annunziata.
Tale rappresentazione, contenuta assieme alle altre di soggetto sorrentino in “Sketches in Italy: Being a Selection from upwards of five hundred of the most striking and Picturesques scenes in varius of Piedmont… Sketched during a Tour in the Years 1828 and 1829” (Londra 1832), è un tipico esempio di vedutismo romantico, particolarmente nella scena in primo piano, ove sono ritratti alberi e speroni di roccia emergenti, un ponticello attraversato da due figure con un asinello, case arroccate secondo una composizione verosimile ma alquanto fantasiosa. Ma essa è interessante soprattutto per il realismo e la fedeltà topografica dei luoghi rappresentati, che ne fanno al tempo stesso una delle più belle e attendibili vedute di Vico Equense.
[Rossano Astarita]

Città Vico Equense
Autore Linton, William (1791-1876)
Soggetto Vico Equense. Veduta
Ambito Cronologico 1828-29
Collocazione Sorrento, collezione privata
Tipologia veduta
Tecnica stampa
Editore
Luogo Edizione
Scala
Iscrizioni
Dimensione 33,8 x 24,8
Supporto carta
Nazione Italia
Rif.CD 04 Linton
Bibliografia L. Fino, 'Da Castellammare a Massa. Vedute e costumi della costiera sorrentina. Disegni, acquerelli e stampe dal XVI al XIX secolo”, Napoli 1994; R. Astarita, scheda, in 'Iconografia delle città in Campania. Napoli e i centri della provincia”, a cura di C. de Seta e A. Buccaro, Napoli 2006, pp. 338-339